lunedì 30 marzo 2020

Polvere



Abito questa stanza
in cima al tuo castello
non ricordo da quanti anni
ma se chiudo gli occhi
non so dire il posto delle cose.
Il portagioie di legno è a destra
o a sinistra del gufo impagliato?

Ho provato a pulire, stamattina,
ma la polvere sui piani è ancora là
mi servirà domani
per passarci le dita aperte
e tracciare solchi e parole
per annotare la mia tristezza
che un giorno leggerai.

Si spezzerà questo filo?
Anche il fiore di campo giallino
seccato nel nostro libro di figure
ho macinato nel palmo della mano.
Lo setaccio qui, il piano dove appoggio
i gomiti e la testa qualche volta
nelle pause della mia scrittura.

Una tenda di luce scroscia lieve
nell'aria fino al bordo dei miei piedi
brilla la polvere e danza tutt'attorno
scaglie di pelle, della mia, della tua
unite infine, delle cose morte
che vengono e vanno nella terra
che non temono le ombre della sera.


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