domenica 14 giugno 2020

La Melencolia di Bernard Voïta

Melencolia IV, 2014

Bernard Voïta, classe 1960, è uno dei più importanti artisti svizzeri della sua generazione.

Nel 2014 realizza una serie fotografica dal titolo Melencolia. È composta da immagini talmente complesse che a prima vista sembrano il frutto di elaborazioni digitali o di minuziose tecniche di collage. In realtà si tratta di registrazioni analogiche di "architetture" abilmente costruite nel suo studio, utilizzando gli oggetti più disparati, e poi fotografate da un punto di vista specifico.

venerdì 12 giugno 2020

Luigi Ghirri e l’orizzonte del mare

Luigi Ghirri, Tellaro, 1980.

Una ringhiera affacciata su un mare placido e azzurro che illanguidisce all’orizzonte, la scritta ‘mare’ in stampatello maiuscolo dello stesso colore, giusto di una tonalità diversa. A parte una minuscola barchetta in basso al centro e un frammento di scogliera verdeggiante sul lato destro, nell’immagine non c’è altro. Solo il mare e la parola che ne costituisce il segno linguistico. Sarà per questo che la fotografia di Ghirri scattata a Tellaro nel 1980 sembra adagiata in una piega di confine: sognante e lirica come una poesia, icastica e tautologica come un’immagine concettuale, senza alcuna possibilità di far prevalere una lettura sull’altra.
La parola che designa e il mondo che è designato sono messi a confronto, in un rapporto così diretto che il senso come l’intelletto ne rimangono ammaliati. Sì, perché mentre la tautologia si impone con tutta la sua evidenza visiva, lo sguardo è già andato oltre, superando la tentazione di farne una pura corrispondenza linguistica. La compresenza di oggetto e segno verbale, infatti, smette subito di essere percepita come una semplice relazione biunivoca di segno e referente e appare, all'opposto, incongrua, chiede ragioni, reclama un senso ulteriore, ben al di là di quello letterale. Provoca, si potrebbe dire, uno sconfinamento.