venerdì 15 dicembre 2017

Una finestra sulla fotografia di Walker Evans

Walker Evans, New York. 61st Street between 1st and 3rd Avenues. Children playing in the street, New York, 1938.

Walker Evans è il capostipite della tradizione documentaria della fotografia americana. Per oltre quaranta anni, dal 1930 ai primi anni settanta, Evans ha registrato la scena americana con le sfumature di un poeta e la precisione di un chirurgo, creando un catalogo visivo enciclopedico dell'America moderna nel suo divenire. E' ricordato soprattutto per aver immortalato la Grande Depressione degli anni trenta in una serie di fotografie che denunciano la condizione umana in quel periodo.
Evans si dedica alla fotografia attorno al 1930, dopo aver rinunciato alla carriera di scrittore professionista.

Nel 1937 viene istituita negli Stati Uniti la Farm Security Administration, che è parte integrante del Department of Agriculture,con il preciso compito di organizzare un ampio reportage fotografico per il monitoraggio delle politiche e della situazione economico sociale delle aree rurali del paese. La Fsa è attiva fino al 1943 e si avvale, nel corso degli anni, dell'opera di circa 30 fotografi tra i quali Walker Evans, Dorothea Lange, Todd Webbs, Arthur Rothstein e altri.
L’esperienza dei fotografi della Farm Security Administration costituisce certamente una delle più significative del Novecento, innanzitutto per la storia dell’immagine documentaria, ma anche per l’approccio a generi quali il paesaggio o il ritratto, e per le implicazioni ideali e morali della sua vicenda legata alla Grande Depressione. Gli effetti della meccanizzazione dell’agricoltura, il mutare delle esigenze produttive legate allo sforzo bellico, alcuni anni di siccità furono tra le cause dell’impoverimento di migliaia di contadini, costretti ad abbandonare le proprie terre, dal Texas all’Oklahoma, dal Kansas al Dakota, trasformatesi in dust-bowls, tazze di polvere.
La California diventa ancora una volta, dopo la corsa all'oro della metà del XIX secolo, la meta di masse di diseredati in cerca di lavoro.
Evans, a volte anche in contrasto con gli obiettivi "ideologici" della FSA, è sempre intento a raccogliere, con uno stile e una onestà senza compromessi, netto, austero e semplice documenti sulle condizioni dei mezzadri, sulle loro case, sui loro beni, sui sistemi di lavoro, sulle scuole e più in generale sulle loro reali condizioni. Riesce a mettere mirabilmente in stretta relazione le persone con i loro ambienti e con la comunità. Attraverso la lettura delle architetture rurali e cittadine, egli riesce a rivelarci con sorprendente chiarezza il percorso peculiare della vita e della cultura americana.
Alla ricerca di quelle relazioni epocali tra industrializzazione e mondo agricolo, Evans si spinge alla descrizione delle periferie urbane in costante espansione, mettendole in diretto rapporto con le campagne circostanti. Dalla loro prima apparizione in riviste e libri alla fine del 1930, queste immagini diventano icone che entrano nella coscienza collettiva del pubblico e sono ora profondamente radicate nella comune storia visiva nazionale della Depressione.
Il punto di vista della narrazione di Walker Evans è distaccato; il suo stile è impersonale e fa della casualità il mezzo migliore per giungere alla costruzione di racconti il più vicini possibili alla realtà, al vero. Le sue fotografie rivelano un mondo corale, una narrazione profondamente radicata nel sociale. Realismo e attenzione al sociale: è' questa la lezione di Evans che più ha inciso nella storia della fotografia, una lezione che andava a modificare le comuni concezioni estetiche di questo linguaggio.
Nell'estate del '38 è a New York per un breve breve incarico per la Farm Security Administration. Queste fotografie in bianco e nero di edifici popolari, con i bambini seduti su verande o che giocano per strada, con i negozi e i cartelli lungo la 61esima tra la 1 ° e 2 ° Avenue, costituiscono un frammento visivo di New York all'epoca della Grande Depressione. Di questo gruppo fa parte la foto che vediamo qui.
Dal 1943 al 1965 Evans lavora come giornalista e fotografo per la rivista Time. I suoi lavori più famosi sono stati American Photographs e Let Us Now Praise Famous Men, entrambi rientranti nel periodo più fecondo della sua attività, quello che ruota intorno alla FSA.
Fu un pioniere della straight photography. La sua opera ha chiaramente influenzato il modo di fotografare di diverse generazioni di fotografi da Robert Frank ad Henry Callahan fino ad arrivare alle basi della corrente neorealista italiana.

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