domenica 17 dicembre 2017

Donne allo specchio

Christoffer Wilhelm Eckersberg, Woman standing in front of a mirror, 1841.

Il rapporto della donna con lo specchio si perde nella notte dei tempi. Forse non tutti sanno che il simbolo del femminile, cioè ♀, è la rappresentazione stilizzata della mano della dea Venere che sorregge uno specchio (mentre quello maschile, convenzionalmente rappresentato con il simbolo ♂, è la raffigurazione stilizzata dello scudo e della lancia del dio Marte).
I dipinti raffiguranti donne davanti a uno specchio sono tantissime, decine e decine. Abbracciano le epoche e gli stili più vari, e dunque veicolano anche messaggi estetici, culturali e sociali diversi.
Molti di essi sono dotati di indubbio fascino, ma di certo l'ingente mole di queste rappresentazioni, soprattutto a partire dall'Ottocento, fa nascere la domanda sul perché questo soggetto sia stato per secoli e continua ad essere così tanto raffigurato. Nelle epoche passate la significazione allegorica legata allo specchio era senza dubbio prevalente. Dalla fine del Settecento in poi, però, assistiamo a un cambiamento radicale. Nel frattempo molte cose sono mutate. E' l'epoca dell'ascesa della classe borghese, che rivendica l'importanza di una dimensione privata distinta da quella pubblica dell'esistenza, e la centralità fisica e morale dell' individualità. La casa borghese, in quanto "regno" della sfera privata, acquista un valore quasi sacro di regno inviolabile della famiglia e dell'individuo. Per quanto riguarda gli oggetti di uso quotidiano, inoltre, i progressi della tecnologia hanno mutato radicalmente l'aspetto delle case borghesi. Lo specchio, in particolare, prodotto su più larga scala, è diventato un oggetto accessibile a una parte più ampia della popolazione, grazie al prezzo più contenuto rispetto al passato. Nell'Ottocento si diffonde in quasi tutte le case, per cui il guardarsi allo specchio diventa un gesto usuale, quotidiano, espressione di quella intimità privata che avviene dentro l'ambiente domestico.
Ma cosa vediamo realmente davanti a queste opere di donne allo specchio? Potremmo dire che ciò a cui assistiamo spesso in questo tipo di rappresentazioni è solo l'atmosfera raccolta e appartata di una donna sola con se stessa, nell'atto di riappropriarsi della propria intimità, strappandola allo sguardo indiscreto del mondo, nello stesso momento in cui a quello sguardo viene esposta impudicamente. Infatti, di contro, possiamo anche obiettare che ciò che si vede è il processo di trasformazione della donna in immagine, "perseguitata" fin nella sua più profonda intimità ed esposta al voyeurismo maschile e contemporaneamente alla sua pruderie. E probabilmente questi due aspetti sono entrambi inscindibili da ogni discorso sull'argomento.

Tra tutti i dipinti di cui si diceva, ho scelto questa Donna allo specchio del pittore danese Christoffer Wilhekm Eckersberg, oggi conservato alla Hirschprung Collection di Copenhagen.
La filosofia estetica di Eckersberg tendeva ad unire la classicità con l'attenzione alla realtà e alla natura, principio a cui si attiene in tutti i suoi dipinti, compreso questo, nel quale il nudo di donna esce fuori dal mondo sublime e lontano delle pitture storico-mitologiche e assume atteggiamenti più reali e quotidiani. In questa rappresentazione non c'è nessuna traccia di affettazione, nessun mascheramento nei personaggi dei miti e delle leggende della classicità o dell'iconografia religiosa. C'è solo una giovane donna, intenta ad acconciarsi i capelli alla moda del tempo, colta in un momento di intimità, ignara di essere vista, quasi spiata di nascosto, sorpresa in un momento di quotidiana vita domestica, nella stanza di una casa borghese. Nonostante impegnata in un atto del tutto ordinario, la figura rivela una grazia straordinaria, accentuata dalla posizione del braccio destro che nasconde la parte inferiore del suo viso. Questo non toglie nulla alla sua bellezza, anzi l'accresce, isolando ed enfatizzando la dolcezza degli occhi. La luce fredda del nord fa il resto, donando al quadro quella luminosità che contribuisce al suo tono di composta sobrietà. Come si è lontani da certe rappresentazioni di nudo ostentato e frivolo. In questa serena e silenziosa intimità domestica sta tutto il fascino del dipinto, capace di restituire, libera da ogni sovrastruttura, un’immagine femminile di pura e nuda bellezza.

A questi link si possono ammirare decine di rappresentazioni di donne allo specchio. Il secondo rimanda al primo di sei video, riguardanti questo tema

https://bjws.blogspot.it/2011/02/preparing-to-meet-morning-at-mirror.html


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