venerdì 8 dicembre 2017

Il fotografo dentro il museo

Elliott Erwitt – Prado Museum – Spain, Madrid, 1995.

Martine Franck, Elliott Erwitt, Alfred Eisenstaedt, Henri Cartier-Bresson, Ferdinando Scianna, Herbert List, David Seymour, Thomas Struth. Sono davvero molti i grandi fotografi che hanno scelto come loro soggetto i visitatori dei musei. Per farci un'idea, basta scorrere questo bell'articolo di Didatticarte: http://www.didatticarte.it/Blog/?p=4406
Elliott Erwitt viene di solito descritto come il fotografo della commedia umana, per il realismo, condito di humor e di ironia, con il quale ha letto e interpretato le faccende della vita, in tutte le sue manifestazioni. Con lievità e arguzia ha saputo mostrarne gli aspetti più comici e spesso anche ridicoli, svelando i paradossi e le contraddizioni del quotidiano. Suoi soggetti preferiti erano i cani, i bambini, ma aveva anche una vera predilezione per i visitatori dei musei, come dimostra la sua famosa serie ‘Museum Watchers’. Delle fotografie all'apparenza casuali, ma raccolte in realtà dopo lunghe e pazienti attese.

I musei erano una grande fonte d’ispirazione per Erwitt, che raccontava di trarre un grande piacere dall’osservare le persone che, a loro volta, erano intente a guardare le opere d’arte.
https://pro.magnumphotos.com/C.aspx?ALID=2S5RYD5ZFOR&VP3=SearchResult
In queste fotografie, Erwitt riprende visitatori inconsapevoli nei musei di tutto il mondo, mentre ammirano le opere d’arte o si fanno fotografare a loro volta da familiari e amici in posa accanto alle statue.
Particolarmente ironica è la foto scattata presso il Museo del Prado di Madrid. Erwitt riprende un gruppo di visitatori uomini di spalle che ammirano la Maya Desnuda di Goya, mentre l'unica donna presente nell'immagine è intenta ad osservare, solitaria, la più pudica Maya Vestida, opera dello stesso autore. “Per ottenere quella precisa situazione ho dovuto aspettare tutto il giorno!” fu la dichiarazione dell'autore.

Elliott Erwitt, Versailles, 1975.

Questa fotografia di Elliott Erwitt è scattata a Versailles. In questo caso alcuni visitatori, trovandosi in una sala dove sono esposti numerosi ritratti storici, sono fermi a osservare con molto interesse l’unica cornice vuota (probabilmente perché l'opera era stata spostata per restauro o per prestito), mentre il personaggio, nel ritratto a sinistra, sembra guardarli, anche lui con notevole interesse, come se fossero proprio loro, i visitatori, la vera attrazione del museo. A destra, oltre la porta, un uomo è intento a guardare anch'egli, non si sa cosa. Si sviluppa, insomma, un raffinato gioco di sguardi, ma nessuno di questi sembra rispondere alla funzione del luogo.
A ben riflettere, però, forse il gesto di quegli uomini non è tanto in contrasto con la logica del museo, quanto meno di un museo di arte moderna. D'altra parte, dopo il ready-made duchampiano e le provocazioni di Manzoni, cos'è che indica un oggetto come un'opera d'arte? Proprio il suo essere collocato all'interno di un contesto museale. Quindi, anche una cornice vuota potrebbe essere un'opera d'arte, no?


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