venerdì 4 ottobre 2019

La Maddalena e il teschio



L’iconografia prevalente della Maddalena (qui) ce la presenta come la penitente dai lunghi capelli, ritratta in preghiera, accompagnata in genere dal vasetto di unguento profumato e dall’oggetto simbolo di memento mori per eccellenza, il teschio, legato al tema della vanitas.
Il teschio è qualche volta semplicemente accanto alla donna, ma il più delle volte è in una posizione più intima. La Maddalena, spesso, posa il palmo di una mano su di esso, oppure lo regge con entrambe le mani di fronte al proprio viso. Altre volte il macabro oggetto è appoggiato sulle sue ginocchia, mentre la donna posa le mani serenamente intrecciate sopra di esso, in un atteggiamento di quieta familiarità, oppure se lo stringe in grembo o al seno, che è per lo più scoperto, in un atteggiamento di grande drammaticità, ma anche di notevole sensualità.
Questo collage ha focalizzato l’attenzione proprio su queste ultime varianti dell’iconografia, che si impone a partire dal Cinquecento e ha la sua apoteosi nell'età barocca. Come si può notare, la Maddalena penitente è esplicitamente caratterizzata nei suoi elementi sessuali. È raffigurata quasi sempre a seno nudo, con lunghi e sensuali capelli e giovane e luminosa carnagione, un’immagine che sembra destinata più al godimento degli occhi che al fervore devozionale.

Peccatrice e nello stesso tempo penitente, prostituta e nello stesso tempo santa, il suo personaggio è raffigurato nell’ambivalenza di sacro e profano, in un equilibrio mutevole tra la sensualità della peccatrice e la sua ascesi spirituale nel pentimento. Il binomio corpo nudo – teschio esalta questa oscillazione tra sofferenza e peccato, spiritualità ed erotismo, penitenza e lascivia, contribuendo ad imprimere, nell'immaginario comune, un marchio oscuro sull’eros femminile, quello del memento mori, del peccato e dell’espiazione.

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