domenica 27 dicembre 2015

Animali in Fotografia - La ragazza e il cane di Andrej Vasilenko

Andrej Vasilenko, La ragazza e il cane, 2007.

Certamente è una cosa antipatica vedere una propria foto celebrata in rete su decine di siti ma attribuita ad un altro, ma quando questo "altro" è niente di meno che Henri Cartier Bresson, di sicuro il fotografo in questione, emerito sconosciuto fino a quel momento, avrà avuto più di un motivo per essere soddisfatto. Risultato: in rete ci sono ancora molti siti (decine e decine) che sotto questa foto riportano la didascalia: "Henri Cartier-Bresson, Isabelle Huppert, 1966", ma altrettanti che raccontano la storia di questo malinteso, facendo
il nome del vero autore di questo bello scatto. Si tratta di Andrej Vasilenko, fotografo lituano freelance che all'epoca (2007) frequentava l'università di Vilnius e la foto è stata scattata nella spiaggia di Nida, una città del penisola di Neringa, tra la Laguna dei Curi e il Mar Baltico. La ragazza protagonista della foto è Migle Narbutaitė, che all'epoca era una studentessa di fotografia presso l'Accademia d'Arte di Vilnius.
A svelare il mistero è stato il sito copylike.org, una community di artisti che si occupa proprio di difendere il copyright delle fotografie. Guardando attentamente la foto si possono notare alcuni dettagli che non lasciano spazio a dubbi: le scarpe da ginnastica e lo zaino sono troppo moderni se consideriamo il fatto che Bresson ha cessato la sua illustre carriera agli inizi degli anni Settanta.
Ma la domanda, come diceva qualcuno, sorge spontanea: chi è stato il primo ad attribuire la foto a Bresson e a vedere nella donna ritratta la Isabelle Huppert di qualche decennio fa (considerato il suo anno di nascita, nel 1966, anno presunto della foto, avrebbe dovuto avere 13 anni)? Niente di male, sviste ed errori ne facciamo tutti; il guaio della rete è che li rende virali, li moltiplica a volte senza controllo.
In molti hanno creduto di vedere nella composizione, pulita ma rigorosa, dell'immagine il tratto distintivo del grande Henri, la sua sensibilità che "trattiene il respiro" per "captare la realtà fugace". Ma la verità è che questa foto è stata scattata tre anni dopo la morte del maestro.
Storia e attribuzioni a parte, questa è proprio una bella immagine, sarà per quella specularità asimmetrica che suggerisce la presenza del cane come un alter ego della donna, sarà per la silouette di questa che richiama la figura canina, forse a causa di vestito e capelli scuri e di quelle braccia piegate che con il busto formano una sagoma che ricorda la testa del pointer. Simpatica l'espressione dell'animale, compunto nel suo ruolo di guardaspalle della sua amica: egli ci guarda (è il caso di dirlo) in cagnesco dissuadendoci ad avvicinarci troppo.
Dopo tanti quadri di donne in compagnia di cagnolini costretti a interpretare il ruolo di simboli di fedeltà matrimoniale per mogli represse nel loro ruolo di matrone incatenate a dorate prigioni domestiche e doveri coniugali, mi fa un immenso piacere questa immagine, semplice e genuina, che ritrae semplicemente due esseri che si tengono compagnia in uno spazio aperto e sterminato, sotto un cielo che annuncia tempesta. Una compagnia libera da costrizioni simboliche, da obblighi e doveri che non siano quelli dell'affetto e della cura reciproca.

Andrej Vasilenko, La ragazza e il cane, 2007.

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