sabato 16 novembre 2019

Fibrillazioni


Semplicemente dovrei cessare
la ricerca della forma
di un me sofferente
nell'epifania di questa scordatura
che giunge improvvisa
nella notte silenziosa
con lo squasso martellante
di colpi mancati.

Perché bussi così forte
alla mia porta, cuore mio,
perché reclami così imperiosa udienza?
Quale messaggio in questo affanno?
Non sono io, questo vuoi dirmi,
il centro dei miei giorni,
la torre di controllo del mio fare?
Vuoi forse riprenderti
lo scettro che è tuo e che io
ho creduto mia cura?

Mi chiedo come accogliere
sopravvivendo entrambi
questo ritmo mutato
con cui mi tieni in vita.
Se solo riuscissi a vedere
la figura che mi mostri
in alfabeto Morse
l'immagine che viene a tradimento
e mi ruba il respiro
e mi sfinisce in mancamenti.

Mio cuore, mio maestro,
insegnami l'umile postura
delle mani che si giungono al petto
e si dispongono all'ascolto
di un battito più grande del mio
che sprofonda oltre la carne
fino all'ultima radice della terra.

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