venerdì 15 dicembre 2017

Foto di un fotografo che fotografa dalla finestra


René Burri, Henri Cartier Bresson sulla 5th Avenue, New York 1959.

René Burri è stato uno dei più grandi fotografi di sempre. Si è spento l'ottobre scorso all'età di 81 anni, dopo una carriera incredibile. Molte immagini iconiche del Novecento sono sue fotografie, che hanno immortalato personaggi come Che Guevara, Picasso, Giacometti, Le Corbusier, nonché molti protagonisti del mondo del cinema e dello spettacolo.
Comincia la sua carriera fotografica con un reportage sulla realtà dei bambini sordomuti, che viene pubblicato sulla prestigiosa rivista Life nonché su altre importanti riviste europee. Entrato a far parte della scuderia di Magnum Photos inizia la sua intensa attività come fotografo di reportage in giro per il mondo, per realizzare i lavori commissionati da Magnum. Questi furono gli anni in cui Burri si recò in Italia, Cecoslovacchia, Turchia, Egitto e altri paesi. Tra le numerose pubblicazioni menzione particolare merita la raccolta "Die Deutschen" del 1962, realizzata un anno dopo la costruzione del Muro di Berlino. Si tratta di una delle migliori raccolte fotografiche della storia, in cui lo sguardo straordinariamente umano di Burri testimonia uno squarcio disteso e insieme malinconico della Germania divisa su due fronti.

Realizza sempre negli anni Sessanta altri importanti reportage. Sono da ricordare quello del 1963 su Picasso e successivamente quelli su Giacometti e Le Corbusier. Sempre nel 1963 realizza a L'Avana il ritratto-icona di Che Guevara. Nella seconda metà degli anni Sessanta e negli anni Settanta lavora in Egitto, Israele, Vietnam e Beirut, i principali luoghi "caldi" del pianeta.
Oltre ai personaggi famosi, fotografa anche la gente comune e nutre un amore incondizionato per l'architettura. Le sue foto di strada combinano perfettamente la geometria delle forme con la storia.
Burri era un uomo della pratica che si avvicinava con curiosità alle tantissime sfaccettature della vita con la sua macchina fotografica, che definiva come il suo terzo occhio. Fotografie di guerra, reportage suggestivi, ritratti senza tempo come anche riprese di strutture architettoniche contraddistinguono le sue opere davvero uniche, che hanno scritto la storia della fotografia.
L'ideale di un giornalismo fotografico umano, suggestivo e rispettoso è il filo conduttore delle sue opere.
Il suo segreto, non cogliere “l’istante decisivo” come il suo amico Henri Cartier-Bresson, ma una “successione di momenti”. Scatto dopo scatto, la macchina fotografica diventa quasi una telecamera alla ricerca di quel “momento intenso che si vorrebbe prolungare finchè diventa una sequenza”.
Questa foto ritrae Henri Cartier-Bresson (che si ricordi è tra i fondatori dell'Agenzia Magnum Photos), che a sua volta sta fotografando i passanti nella Quinta Strada di New York. La finestra che vediamo è del palazzo in cui ha sede l’agenzia Magnum. Burri diventa socio dell'Agenzia proprio nel 1959 e nel 1982 ne diverrà il Presidente.


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