Salvador Dalì, La persistenza della memoria, 1931. |
Non su quello metereologico, ma su quella cosa rispetto alla quale Sant'Agostino affermava: "se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me ne chiede, non lo so".
Ma non si tratta di una definizione del tempo ciò di cui si va alla ricerca. Piuttosto di una constatazione: se c'è un tratto che accomuna alcune produzioni, nell'ambito delle discipline e dei campi del sapere più disparati, della prima metà del Novecento, è la ricerca di sovvertire la concezione del tempo considerato come corso lineare (causale o teleologico), fatto di passato, presente e futuro, da intendersi come tre componenti stabilmente e irrevocabilmente ordinate in senso sequenziale.