domenica 12 aprile 2020

Insonnia

Magritte, L'heureux donateur, 1966.

Il silenzio di notte è un'altra cosa.
E' un solfeggio lancinante
che si allontana e torna
forse gira in cerchio.
Dovrei imitarlo, certamente,
arrischiare la curva
nel centro del salotto
piuttosto che scavare trincee
tra le finestre della facciata.
Non so se guardare
il brandello di case fuori
cercare il chiarore spezzato
dalle lame di qualche persiana
l'ombra di un'altra insonnia.
O arretrare dalla linea di confine
sul mio riflesso nel vetro.
Se allineo la testa col lampione
posso fare il miracolo
e svanire nella luce.
Contare le auto nel parcheggio
può aiutare. Non brucano,
ma sono immobili e silenziose.
Ci vorrebbe un pianto prolungato
per stancare finalmente gli occhi
ma le lacrime mi tradiscono da mesi.
Quando finirà questo esilio
nella pace sbiancata delle mura?
Cercare di sopravvivere
nuoce gravemente alla salute.

Nessun commento:

Posta un commento