mercoledì 27 aprile 2016

L'uomo e la natura - Old Wild West. "Across the Continent" di Alexander Gardner

Alexander Gardner, Leavenworth, Lawrence, and Galveston Railroad Bridge across the Kaw River at Lawrence, Kansas, 1867.

A partire dagli anni Trenta del XIX secolo, le colonie americane conobbero un processo di rapida espansione che portò in breve i loro territori dal Mississippi fino all’attuale superficie. Il successo dell’edificazione nazionale degli Stati Uniti fu dovuto a molti fattori, primo fra tutti indubbiamente la loro solidità economica. Ma un ruolo importante in questo processo fu dovuto anche all’immagine radicata nel popolo americano del Nuovo Mondo come terra promessa, come terra destinata da Dio ai Padri pellegrini che giunsero in quei territori dall’Europa per scampare alle persecuzioni religiose. I coloni puritani, nella veste del nuovo popolo eletto, avevano attribuito agli scenari paesaggistici del continente americano degli attributi contrastanti: quest’ultimo era visto insieme come terra vergine e selvaggia, fertile e desolata, wilderness e pastoral garden. Me entrambe queste immagini di paesaggio selvaggio e giardino dell’eden, furono di centrale importanza nella formazione dell’identità culturale di quella che alcuni storici hanno definito “la nazione della natura”. Si può parlare, a questo proposito, di un vero e proprio culto nazionalistico della natura.

I dipinti e le fotografie di questo periodo erano impregnati degli elementi iconografici e stilistici che afferivano alla visione della wilderness americana e a quelli legati al mito della frontiera. In essi è altresì vivo il dilemma tra natura e progresso, tra il rurale e l’urbano, tra il paesaggio incontaminato e la macchina, che il popolo americano si trovò ad affrontare in quegli anni caratterizzati da sviluppo industriale ed espansione territoriale. Ma la conquista meccanica del territorio venne trasformata nell’idea poetica della terra domata e resa feconda dal lavoro dell’uomo mentre i restanti paesaggi incontaminati, preservati dai nascenti parchi nazionali, divennero nell’immaginario comune del popolo americano luoghi ideali in cui compiere un viaggio purificatore, monumenti di identificazione nazionale e memoria di un passato di integrità e agreste armonia.

Alexander Gardner [Attributed to] El Moro, or Inscription Rock, Western New Mexico

Ma ben presto maturò la convinzione di una possibile coesistenza tra wilderness e pastoral garden. Lo si può riscontrare nella letteratura, nelle arti visive e nella fotografia dell’epoca, nelle quali compaiono numerose varianti dell’immagine del paesaggio naturale entro il quale la tecnologia (macchine, ferrovie, costruzioni civili di vario genere) fa la sua comparsa. Rappresentano il primitivo ideale pastorale sottoposto alle forze inarrestabili del progresso e della storia. Molti sono i dipinti e le fotografie del periodo che illustrano ad esempio l’espansione ferroviaria. In questo tipo di rappresentazioni si fa in modo che l’immagine del treno non disturbi l’armonia del paesaggio, ma si integri perfettamente con esso. L’opera dell’uomo è vista non come in opposizione, ma come parte delle forze della natura.
Dopo la fine della Guerra di Secessione, come altri fotografi di guerra, Alexander Gardner (famoso per le sue foto del Presidente Lincoln e del condannato a morte Lewis Payne, uno dei cospiratori che pianificarono una serie di attentati ad uomini di governo americani, nei quali rimase ucciso lo stesso Presidente Lincoln) seguì la costruzione della ferrovia transcontinentale da parte della Union Pacific RailRoad: prima il settore orientale e poi, al seguito di una squadra incaricata dei rilievi, il tracciato sud occidentale. Nel 1868 pubblicò un album di immagini che mostrano sia la costruzione della ferrovia sia il paese stesso in modo molto efficace (“Across the Continent on the Kansas Pacific Railroad”).
La serie fotografica realizzata da Gardner in Kansas tra metà settembre e fine ottobre 1867 è la più antica documentazione fotografica sistematica del West americano. Fa parte di una raccolta più vasta intitolata "Across the Continent on the Kansas Pacific Railroad" E documenta la costruzione della linea ferroviaria dal fiume Mississippi al Pacifico. La serie Kansas, composta da diverse centinaia di immagini tra Kansas City e Fort Wallace, nel Kansas occidentale, documenta l'impatto iniziale dei nuovi insediamenti ferroviari nelle grandi praterie e documenta la graduale trasformazione del paesaggio.

Alexander Gardner, View near Fort Harker, Kansas, 1867.

Le immagini di questi servizi fotografici al seguito delle grandi compagnie ferroviarie perseguivano scopi diversi: incoraggiare i possibili investitori, documentare la topografia dei territori del West, intrattenere il pubblico e ottenere il consenso verso questa nuova impresa comune che unificava le aspettative di un popolo che fino a poco tempo prima si era tragicamente trovato diviso su fronti contrapposti. 
L’album realizzato da Gardner "Across the Continent on the Kansas Pacific Railroad" promuoveva la linea ferroviaria che iniziava nelle praterie del Kansas, attraversava il Colorado, le Montagne Rocciose, i deserti del Nuovo Messico e dell’Arizona e arrivava in California.

Mushroom Rock on Alum Creek, Kansas, 1867

Ciò che è notevole in queste fotografie di Gardner è la volontà di illustrare la pienezza della vita nelle pianure. Così molte delle sue fotografie vanno al di là dei semplici compiti di indagine. Gardner era veramente interessato alla presenza dell’uomo nel West. Se, infatti, il suo compito era quello di fotografare il terreno, vi sono tuttavia pochissima fotografie della serie prive di persone. Egli era fortemente affascinato dalla profonda relazione tra l’uomo e la sua terra, una terra sconfinata, di cui non si vede mai la fine. 
Gli uomini sono piccoli in questi paesaggi immensi.

Gathering flowers in February in Tulare Valley, California, 1868.

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