Petrus Christus, Sant'Eligio nella bottega di un orefice, 1449. Metropolitan Museum di New York. |
Sant'Eligio è ritratto in una bottega, mentre soppesa degli anelli nuziali. Come sempre nell'arte fiamminga grande attenzione è rivolta nella cura dei dettagli e nella resa dei materiali di cui sono fatti gli oggetti raffigurati, che sono numerosi e minuziosamente riprodotti.
Nell'angolo in basso a destra si trova uno specchio convesso, molto simile a quello che il suo maestro Van Eyck aveva dipinto nel Ritratto dei coniugi Arnolfini. Tale specchio convesso era chiamato “Oeil de sorcière” (occhio di strega) o “specchio dei banchieri”. Veniva usato nelle case come portafortuna, contro il malocchio e per cacciare le streghe, e nelle botteghe di orafi e banchieri era un efficace strumento per vedere cosa accadeva fuori dal negozio e quindi per tenerlo sotto controllo.Qui lo specchio riflette la strada, gli edifici con gli alti tetti caratteristici di Bruges e due passanti che sembrano essersi fermati a guardare la vetrina.
Il quadro nel quadro, una cornice nella cornice, un gioco di illusioni.
Quentin Massys, L’usuraio e la moglie (1514). |
Una situazione molto simile è raffigurata nell'opera di Quentin Massys, L’usuraio e la moglie (1514). Anche qui un altro interno di bottega e anche qui sul bancone uno specchio convesso che riflette l'esterno.
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