Salvator Rosa, Il ponte rotto, 1645-48 ca., Palazzo Pitti, Firenze. |
Rispetto al paesaggio classico di Lorrain o di Poussin, basato sui valori di ordine, equilibrio e armonia, quello dell'italiano Salvator Rosa (1615-1673) sembra prefigurare sensibilità e suggestioni tipicamente romantiche, per i suoi elementi di forte spettacolarità, nella quale misura ed equilibrio lasciano il posto all'irrompere delle forze di una natura spesso oscura e irrazionale, già evidente nei colori più bruni e terrei e nei più vivi contrasti chiaroscurali rispetto a quelli delle scene bucoliche del paesaggio di matrice ideale.
Salvator Rosa, Paesaggio con Eremiti, 1660-65, Londra, Collezione Mahon. |
Il pittore non si ferma nella contemplazione della natura, trascendendo il dato reale con la forza dell'idea, ma la trasfigura drammaticamente, proiettando su di essa la propria inquietudine interiore. La natura di Salvator Rosa si distacca dal dato oggettivo divenendo visione interiore, animata da pathos e da forze misteriose e spesso distruttive. Lo si può vedere nella presenza, in alcune sue opere, di alberi stroncati o seccati, di tronchi nodosi e contorti, di anfratti scoscesi e dirupi, di rocce, lisce o frastagliate, che talora assumono forme umane o animali, oppure tendono a confondersi con i segni della presenza umana (torri, ponti rotti e fortificazioni); oppure negli orizzonti dove si addensano nuvole grigie, pesanti e cumuliformi, messaggere di tempesta.
Salvator Rosa, Grotta con cascate (1639-1640), Palazzo Pitti - Public Domain via Wikipedia Commons |
Nel 1662 Salvator Rosa in una lettera a Giovan Battista Ricciardi definisce pittoresco il viaggio da lui intrapreso da Loreto a Roma: «...d'un misto così stravagante d'orrido e di domestico, di piano e di scosceso, che non si può desiderar di vantaggio per lo compiacimento dell'occhio […] Vidi a Terni […] la famosa cascata del Velino […] cosa da far spiritare ogni incontentabile cervello per la sua orrida bellezza». Queste parole si attagliano meravigliosamente ai suoi paesaggi, come questo magnifico Ritrovamento di Mosè.
Salvator Rosa, Ritrovamento di Mosè, 1660 ca., Detroit, Institute of Arts. |
Se all'interno del paesaggio di Lorrain, con le sue atmosfere liriche e cristalline, le figure solenni convivono serenamente con la natura, in quello rosiano i personaggi sembrano ridotti a comparse smarrite, avvolte e quasi risucchiate dagli elementi naturali, che spesso hanno forme vorticose e sembrano inglobare la figura umana nella loro oscura impenetrabilità.
Si veda ad esempio questo “Paesaggio con Soldati e cacciatori”, in cui le figure minuscole sono sovrastate da una natura aspra e minacciosa, che soggioga l'uomo che la abita e lo spettatore di fronte al quadro, nell'animo del quale sembra voler instillare il sentimento della propria impotenza nei confronti di quelle forze eterne e dominanti.
Salvator Rosa, Paesaggio con soldati e cacciatori, 1670 ca., olio, Parigi - Public Domain via Wikipedia Commons |
In questa natura piena di fascino ed “orrida bellezza”, dominata da drammatici contrasti di forme e che sembra inghiottire l'uomo nelle sue viscere oscure, la luce che balena fra le nubi, anziché illuminare e pacificare, non fa che rendere l'atmosfera ancora più inquietante e misteriosa. La composizione ora predilige l’irregolare e l’imprevisto all'equilibrio razionale dei paesaggi ideali di Poussin. L'armonia cosmica del classicismo del Lorrain lascia il posto al disordine, all'imperfetto in quanto forma aperta, priva di "compiutezza", stabilità e proporzione.
Si sta passando, cioè, da un mondo concepito come chiuso a un universo visto come infinito. Si diffonde sempre di più, fra le élite dell'epoca, la consapevolezza del dis-ordine universale, della sconfinata vastità e grandezza della natura, della solitudine e dello smarrimento dell'uomo di fronte alle sue forze soverchianti e alle sue oscure leggi.
Landscape with Tobit and the Angel, circa 1670 (Musée des Beaux-Arts de Strasbourg) - Public Domain via Wikipedia Commons |
Salvator Rosa, Mercurio ed Argo. |
Salvator Rosa, Paesaggio roccioso con pastori e bestiame. |
Salvator Rosa - River Landscape with Apollo and the Cumean Sibyl. |
Salvator Rosa, Bandits on a Rocky Coast (c. 1656). |
Salvator Rosa, Marina, 1630c.- Private Collection, Naples. |
Salvator Rosa, Rocky Landscape with Three Figures. |
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