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Scuola Italiana del XVII secolo, Allegoria della Pittura |
Pictorial Turn, Iconic Turn, Bildwissenschaft, Visual Culture Studies, sono termini che vediamo e leggiamo spesso. Ma, cosa sono?
Intorno alla natura dell'immagine e della visione dibattono da sempre numerose discipline.
La filosofia, fin dalle sue origini, e negli ultimi decenni con vari approcci (da quello trascendentale a quello fenomenologico a quello ermeneutico). Ma, soprattutto nel secolo scorso, tanti sono gli ambiti del sapere che hanno cominciato a riflettere sullo statuto di questi oggetti problematici: la semiotica, la psicologia e le neuroscienze, le scienze cognitive. Anche perché, nel frattempo, e soprattutto dagli anni Novanta, la quantità di immagini aveva cominciato ad incrementarsi a livello esponenziale, grazie alla diffusione di nuove tecnologie e di nuovi strumenti di produzione, di riproduzione e di diffusione di oggetti visuali, i quali sono andati acquisendo una centralità storicamente inedita.
Ed è proprio negli anni Novanta che avviene quella che è conosciuta come svolta iconica (ikonische Wendung, in area tedesca e pictorial turn, in area anglo-americana). Questa espressione fa riferimento a un modo diverso di intendere le rappresentazioni visuali, che in un certo senso ribalta il linguistic turn, cioè la tendenza, da parte delle teorie afferenti o derivanti dal poststrutturalismo, a considerare ogni produzione segnica come un testo, e cioè riconducibile a un discorso (Logos).
Il pictorial turn ribadisce piuttosto la peculiarità degli studi visuali e richiede un cambiamento epistemologico che pone lo studio delle immagini sullo stesso piano di quello del linguaggio. Si parla di svolta iconica per sottolineare, in particolar modo, il grande effetto che oggi le immagini determinano sulla stessa antropologia dell'Homo sapiens, una constatazione che impone l'impianto di studi appropriati del visuale, di una 'scienza delle immagini' non riducibile alle discipline che si occupano delle analisi linguistiche e testuali.