Minor White |
È strano come spesso, nell’ore estreme del giorno,
le cose avanzino mutate:
nella penombra assorta della sera,
quando acquetate son le voci nelle strade,
o nel chiarore incerto dell’aurora,
prima che s’apra trionfante il mattino.
Pare, a volte, nel silenzio, che il mondo sia vicino
a penetrarti il cuore, che un gesto del ramo o la sortita
improvvisa del rapido rondone dal suo muro
sia segno che addita spazi nuovi dietro l’atmosfera.
Poi una radio s’accende, un clacson lontano…
una mosca si dibatte nella calda plafoniera.
quando acquetate son le voci nelle strade,
o nel chiarore incerto dell’aurora,
prima che s’apra trionfante il mattino.
Pare, a volte, nel silenzio, che il mondo sia vicino
a penetrarti il cuore, che un gesto del ramo o la sortita
improvvisa del rapido rondone dal suo muro
sia segno che addita spazi nuovi dietro l’atmosfera.
Poi una radio s’accende, un clacson lontano…
una mosca si dibatte nella calda plafoniera.
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