Paul Strand, Wall Street, 1915, Philadelphia Museum of Art e Whitney Museum of American Art. |
Agli inizi della carriera, per un breve periodo, Paul Strand aderì al movimento pittorialista, che proponeva una fotografia artefatta, realizzata in studio con scenografie e comparse e manipolata pesantemente in post produzione al fine di sembrare un dipinto.
Sotto l’influsso di Hine e Stieglitz, tuttavia, se ne distaccò ben presto per sposare una fotografia “straight”, diretta, pura. Se i pittorialisti utilizzano il medium come strumento di costruzione simbolica, che ha come modello il quadro e la tecnica pittorica, un certo numero di fotografi, agli inizi del secondo decennio del Novecento, vedono le potenzialità artistiche di questo medium nelle peculiarità del mezzo tecnico di rappresentazione della realtà. Nasce così la fotografia straight (diretta), che rifiuta ogni forma di manipolazione che costringe l’immagine tecnicamente riprodotta ad emulare la pittura. La fotografia, pertanto, non viene più considerata come il mezzo per ottenere una rappresentazione simil-pittorica del soggetto ripreso, ma uno strumento che, per il suo approccio meccanico, è in grado di catturare la realtà del soggetto.
Paul Strand, New York, 1917. |
La fotografia pura è un’immagine realizzata con i soli mezzi fotografici e fonda le sue caratteristiche semantiche su un linguaggio autonomo, anch’esso propriamente fotografico.
Strand crede fortemente nel potere epifanico della macchina; crede cioè che le capacità dell’occhio meccanico possano andare ben al di là di quelle dell’occhio umano e cogliere nuovi spazi dell’immaginario.
La sua celebre fotografia “Wall Street” del 1915, scattata nel distretto finanziario di Manhattan, davanti al Palazzo JP Morgan & Co., è un’immagine alquanto innovativa per quell’epoca, indicata come esempio del passaggio dal pittorialismo alla fotografia moderna. La novità è costituita sia dal soggetto (una scena di vita alquanto quotidiana, ben lontana dal sentimentalismo pittorialista) che dallo stile, caratterizzato dalle linee pulite e nitide e dal contrasto di luci e ombre, create dall’edificio e dagli operai.
Si noti anche la novità dell’inquadratura. Non vi è alcun punto di fuga, mentre le linee diagonali convergono fuori dalla cornice dell'immagine. L'edificio finanziario occupa la maggior parte del frame. L'accento è posto sulle forme forti create dall'architettura del palazzo; gli operai che stanno andando al lavoro (un cantiere subito dopo la Banca) sono inclusi nell'immagine, ma sono senza volto, uniformi e anonimi sotto il peso dell'imponente edificio finanziario che incombe con le sue immense e oscure geometrie.
Paul Strand, Abstraction, Porch Shadows, Connecticut, 1916. |
La fotografia è nata da quello che l'artista descriveva come un tentativo di catturare un "tipo di movimento" che era allo stesso tempo "astratto e controllato". Le lunghe ombre orizzontali delle figure contrastano con le sbalorditive verticali della Morgan Bank, e il dinamismo del loro movimento gioca con la solidità dell'edificio.
La New York che viene fuori da questa immagine è una città operativa e dinamica, ma è anche una città dove i palazzi giganteschi incombono sui lavoratori ridotti ad ombre anonime che corrono al lavoro.
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