Oggi ho provato una sensazione vivida di unheimlich, quel perturbamento che nasce nel fare esperienza di qualcosa che viene avvertito come familiare ed estraneo allo stesso tempo, cagionando sconcerto, più che angoscia.
Per curiosità, ho sottoposto un'immagine che avevo realizzato con Dall-E per il progetto del Crazy Museum a questo sito (writeonai.com) che implementa varie funzioni, tra cui AI Vision, che descrive le immagini che gli sottoponiamo.
Ho caricato l'immagine nel sito e gli ho chiesto semplicemente di descriverla. Questo è il risultato (che esplicita dei particolari che non avevo visto):
"Nell'immagine vedi una galleria d'arte in cui si svolge una scena stravagante. Alla parete è appeso un grande dipinto incorniciato e il soggetto del dipinto è una persona seduta a un tavolo che sorseggia una tazza di caffè. Il personaggio del dipinto sfoggia una camicetta bianca, un cappello a tesa larga e sembra guardare di lato, perso nei suoi pensieri.
Ciò che rende la scena giocosa e fantasiosa è che una persona reale, che sembra essere un visitatore all'interno della galleria, interagisce con il personaggio del dipinto. Questo visitatore estende il braccio all'interno del dipinto, offrendo un cornetto al personaggio dipinto come se attraversasse il confine tra realtà e arte. Il visitatore rispecchia lo stile del soggetto del dipinto, indossando anche un cappello, contribuendo alla transizione senza soluzione di continuità tra i due mondi.
Sullo sfondo, altri frequentatori della galleria sono seduti su panchine, alcuni osservano le opere d'arte mentre altri sembrano essere in posizione di riposo, forse riflettendo o semplicemente facendo una pausa. La galleria stessa ha un'aura classica, con pavimenti in legno ed eleganti pannelli alle pareti, che danno un tono di tradizionale apprezzamento dell'arte."
Confesso che certi particolari mi hanno lasciato sconcertata, soprattutto la questione dell'attraversamento dei confini tra due mondi.
Siamo all'inizio dell'uncanny valley.
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