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domenica 30 maggio 2021

Ai margini del bosco


Una luna di sabbia nel cielo
sembra avere stanotte uno sguardo,
un regard caméra, dietro un velo
di nuvole flaccide e rotte.

Questi tepori quasi estivi e quieti
riportano ai meriggi settembrini,
ad uno spiazzo bianco, al limitare
di un folto bosco di pini e roveti.

Risuonava di grida e d’allegrezza
la chiusa radura e assolata,
del tempo si perdeva ogni misura,
nell'ebbrezza grata dei bambini.

Non so dire perché a volte ghermita,
tra i giochi accesi e i canti spensierati,
mi voltassi stranita sul boschetto.
Nel foltìo era uno sguardo scuro.

Cadevano incantati i gesti, i suoni.
Attonito il tempo si arrestava.
Poi le voci scuotevano il muro
e l'occhio tornava allo spiazzo solatìo.

Ora che quel disagio lo conosco
io sento mentre il mondo ancora dorme
com'è tutta la vita e le sue forme
un gioco inquieto ai margini del bosco.

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