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venerdì 12 febbraio 2021

Alla fermata dell'autobus


L'ho sentito stamane.
Forse è stata la vista gentile
dell'impronta lasciata dai merli
sulle zolle di pane e di neve.
O forse la luce virile
che gli occhi ha colto improvvisa
uscita dall'ombra di casa.

È stato così lungo l'inverno
nella mente immobile, incisa
da filari di steli di pietra
con abrasa l'antica scritta.

Ho atteso a lungo questa attesa
qui alla fermata per oggi solitaria.
L'ho sentito, trafitta da questo abbaglio,
il mesto buonumore del paesaggio.

Non ci sarà un'altra alba così chiara,
un'aria che muta in vapore così lieve
il travaglio dei brani del respiro.
Aspetto qui l'inizio del mio viaggio,
felice di sprofondare nelle tasche
nient'altro che le gelide mani.

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