Sono lontane da qui le siepi di bosso
e i viali solenni di cipressi.
Non s’ode, da questo tacere scipito,
battere sul marmo la verrina.
Qui giunge a volte un alito di vento
foràneo, che passa quasi inavvertito
sul falbo strame accanto alla pietraia.
Nella notte il marinaio attese a lungo
che il faro gl’indicasse la sua rotta,
nell’onda che mugghia e s’affolta.
Sparsi stamane, tra i ciottoli e la rena,
un po’ di legno, due pale del timone
e una catena tra le valve screpolate.
Sotto questo cielo che s’incaglia
in frastornate quieti, come inebetito
d’azzurro che si volge a sera,
non scorgo riverberi di luce sulla costa.
Solo un volo ferito sulla faglia
prigioniera.
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