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lunedì 29 aprile 2019

Le “femme fatale” della Belle Époque

Franz Von Stuck, Il Peccato- Neue Pinakothek, Munich.

La cultura estetica di fine Ottocento enfatizza il mito delle femme fatale, che dalle liriche di Baudelaire approda ai romanzi decadenti, al teatro, alle correnti artistiche a cavallo tra i due secoli fino al cinema muto.
La storia è attraversata da figure di donne ambigue, seduttrici e pericolose: Eva, Lilith, Salomé, Jezebel, Dalila della Bibbia, la Maga Circe, Medea, Clitennestra, Elena di Troia dell’antica mitologia greca, Cleopatra e Messalina, la fata Morgana, la maga Alcina e Armida della letteratura epico-cavalleresca Rinascimentale, solo per citare gli archetipi leggendari più noti.
La femme fatale, tuttavia, conosce la sua celebrazione in particolare nell'arte e nella letteratura dell’epoca tra Otto e Novecento. Si tratta, infatti, di una costruzione culturale, che riflette i cambiamenti di quel periodo, passato alla storia con l’espressione di Belle Époque, i cui termini sono convenzionalmente fissati tra il 1871 e gli anni subito precedenti la Prima guerra mondiale, periodo caratterizzato da un significativo cambiamento del ruolo delle donne nella società, che avevano conquistato una maggiore indipendenza e consapevolezza del proprio status.

mercoledì 10 aprile 2019

Il nudo accademico e la sua messa in crisi

Antonio Canova, Amore e Psiche giacenti,1787-93, Louvre.

A partire dall’arte greca, la raffigurazione del corpo nudo è tra i soggetti principali della cultura visiva occidentale. Il nudo è la forma privilegiata per esprimere l’idea del bello e riguarda prevalentemente le rappresentazioni di allegorie, di episodi celebrativi o mitologici. E’ così che appare per gran parte del XIX secolo, relegato a una idealizzazione storica del passato, secondo i dettami della morale borghese.
In particolare, la copia del nudo dal vero costituisce la disciplina più importante tra quelle praticate nelle Accademie, fulcro di ogni apprendistato di chi volesse intraprendere la carriera artistica. Questo tipo di rappresentazione comprende un insieme di schemi stilistici e di stereotipi iconografici che si tramandano da secoli, improntati all’immagine del corpo idealizzata della tradizione classica.